L'impatto dell'Autorizzazione REACH nell'Unione Europea
La commissione europea ha pubblicato il report finale sugli impatti che la valutazione ha comportato per l'UE.
18 gen 2018Anno 2018: lo stato dell’arte
Il documento redatto dalla commissione europea riporta uno studio sull’impatto dell’autorizzazione REACH all’interno dello spazio economico europeo.
La ricerca è stata svolta fra diversi campioni di intervistati i quali hanno risposto ad alcune domande che la commissione porgeva.
Lo scopo della Commissione Europea di avere 136 sostanze nella Candidate List entro la fine del 2012 è stato raggiunto e l’obbiettivo del 2020 è di avere tutte le conoscenze sulle attuali SVHC. Questo obiettivo ha il merito di stimolare un incremento delle attività degli stati membri dell’ECHA. La Candidate List attualmente (al momento della redazione del report) contiene 173 sostanze.
Un dato molto interessante è quello relativo ai cambiamenti del mercato che l’autorizzazione ha comportato per le SVHC e per le rispettive sostanze alternative. Gli intervistati hanno riportato che il mercato degli utilizzatori a valle (downstream users) è stato pesantemente affetto dal processo di autorizzazione. Un’idea la può dare il grafico qui sotto riportato che raffigura la statistica degli intervistati:
Un altro cambiamento rilevante è stato individuato sull’aspetto della concorrenza nel mercato, che ha influenzato soprattutto gli utilizzatori a valle. Per fornire un’idea del cambiamento, gli intervistati hanno risposto così:
I cambiamenti che l’autorizzazione REACH ha portato nei diversi settori merceologici
In un esempio portato su un campione di 83 intervistati, buona parte ha confermato che l’autorizzazione REACH ha comportato cambiamento drastico nei processi di produzione portando alla ricerca di sostanze sostitutive alle SVHC.
Riportiamo di seguito una lista non esaustiva di sostanze sostitutive per le SVHC rientrate nel processo di autorizzazione:
No. | Substance | CAS Number | Number of examples provided | Use of (possible) SVHC | Alternative |
1 | 1,2-dichloroethane | 107-06-2 | 5 |
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2 | 1-methyl-2-pyrrolidone | 872-50-4 | 1 |
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3 | 2-(2H-benzotriazol-2-yl)-4,6-ditertpentylphenol (UV-328) | 25973-55-1 | 1 |
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4 | 2-ethylhexyl 10-ethyl-4,4-dioctyl-7-oxo-8-oxa-3,5-dithia-4-stannatetradecanoate (DOTE) | 15571-58-1 | 1 |
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5 | 4-(1,1,3,3-Tetramethylbutyl)phenol, ethoxylated | 923-960-0 | 1 |
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6 | 4-Nonylphenol, branched and linear | n/a | 1 |
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7 | Aluminosilicate Refractory Ceramic Fibres (RCF) | n/a | 2 |
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8 | Bis(2-ethylhexyl) phthalate (DEHP) | 117-81-7 | 2 |
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9 | Bis(2-methoxyethyl) ether | 111-96-6 | 1 |
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10 | Bis(pentabromophenyl) ether | 1163-19-5 | 1 |
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11 | Boric acid | 11113-50-1 | 2 |
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12 | C,C'-azodi(formamide) (ADCA) | 123-77-3 | 1 |
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13 | Cadmium | 7440-43-9 | 3 |
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14 | Chromic acid | 7738-94-5; 13530-68-2 | 1 |
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15 | Chromium trioxide | 1333-82-0 | 7 |
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16 | Chromium VI; Chromium, ion (Cr6+); Hexavalent chromium | 18540-29-9 | 4 |
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17 | Dibutyl phthalate (DBP) | 84-74-2 | 1 |
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18 | Hexabromocyclododecane (HBCD) | 25637-99-4 | 3 |
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19 | Lead | 7439-92-1 | 1 |
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20 | Lead chromate | 7758-97-6 | 2 |
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21 | Lead sulfochromate yellow | 1344-37-2 | 1 |
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22 | Perboric acid; sodium salt | 10332-33-9; 11138-47-9; 12040-72-1; 37244-98-7 | 1 |
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23 | Potassium dichromate | 7778-50-9 | 1 |
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24 | Sodium chromate | 7775-11-3 | 3 |
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25 | Sodium dichromate | 10588-01-9; 7789-12-0 | 3 |
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26 | Trichloroethylene | 79-01-6 | 2 |
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27 | Trilead Dioxide Phosphonate | 12141-20-7 | 1 |
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28 | Not stated | - | 8 |
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Il contributo e l’esperienza di Normachem
Un esempio a noi molto vicino dell’impatto del processo autorizzativo è caso del triossido di diarsenico (circa 125 tonnellate all'anno) usato nella fabbricazione del vetro.
Alla Sunset Date l'uso nella produzione di vetro artistico non era stato autorizzato e quindi teoricamente si presumeva cessato. In realtà era in corso un difficile processo di informazione/formazione delle aziende coinvolte e la ricerca di sostanze sostitutive, processo al quale ha partecipato anche Normachem quale consulente tecnico per le associazioni di categoria e il gruppo di lavoro correlato.
Alla termine di questo processo, dopo quindi 2 anni circa dalla SUNSET DATE (21 maggio 2015) possiamo però ritenere che i risultati ottenuti siano davvero sorprendenti.
ARPAV ha infatti monitorato il livello di arsenico nell'aria nei periodi giugno-novembre 2014, settembre-novembre 2015 e luglio-dicembre 2016 rilevando come la concentrazione di arsenico sia diminuita del 98%. Ma il dato più interessante è che tale valore è inferiore ai 6 ng/m3, che costituisce è il valore obiettivo dell'UE, come concordato nella Dir. 2004/107/CE e attuato dal D.Lgs. 155/10.
Servizi di supporto alla gestione dell’autorizzazione
Abbiamo predisposto, per poter aiutare e supportare le aziende, diversi interteventi atti a migliorare la conformità delle aziende sotto il punto di vista non solamente del Regolamento REACH, ma anche per la parte relativa alla Sicurezza Aziendale.